Sindrome della crocerossina: quando aiutare diventa una psicosi

La sindrome della crocerossina può prendere chiunque, sempre in prima linea fino a diventare una vera psicosi e sentire il bisogno di aiutare

Sindrome della crocerossina
Cos’è la sindrome della crocerossina?

Spesso siamo prese dal bisogno di fornire aiuto, essere sempre in prima linea e a disposizione di chiunque in qualunque momento. È assolutamente un bene, spendersi per gli altri, ma talvolta diventa un bisogno viscerale quasi al limite della psicosi. Al limite del bisogno incessante. Ed è chiamata sindrome della crocerossina, che alla distanza può portare a perdere di vista concetti importanti e può diventare un atteggiamento distruttivo.

Sindrome della crocerossina: prima degli altri, bisogna capire se stessi

Sindrome della crocerossina
Cos’è la sindrome della crocerossina?

Prima di spendersi per gli altri, prima di essere sempre a disposizione, bisogna mettere al centro se stessi. Mettere al centro i propri bisogni e far si che si capisca cosa si vuole veramente, per non perdere d’occhio la nostra persona. Dedicarsi totalmente a qualcuno non è sempre sinonimo di altruismo, anzi, potrebbe essere segno di egoismo e protagonismo. E non è questo il modo di aiutare gli altri, ne lo spirito giusto. Chiamata anche la sindrome di Wendy. Prende nome dalla Wendy di Peter Pan che è vista come la mamma chioccia, la sorella che si prende cura di chiunque, anche dei più grandi che sono anche un po’ maldestri. Ma questo rapporto, con il paziente, può portare anche ad una infatuazione logorante e non perseguibile, perché tale sindrome porterà sempre il peso della responsabilità dell’accudimento, che è caratteristica della sindrome.

La speranza in una relazione con il paziente

Sindrome della crocerossina
Cos’è la sindrome della crocerossina?

La protezione eccessiva, il sentirsi sempre utili, il doversi sentire sempre in dovere di aiutare, porterà a conseguenze non positive. Il tutto per colmare un vuoto, di una relazione irrealizzabile, un vuoto dentro che va riempito con la corsa al primo soccorso. E in questo modo, si compensa la carenza affettiva. Ma alla lunga, alla guarigione del “paziente”, e alla sua nuova vita e anche possibile relazione, ecco che il tracollo psicologico è immediato.

Sindrome della crocerossina
Cos’è la sindrome della crocerossina?

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Il rischio concreto è anche quello di una forma depressiva acuta, e il presunto partner, tenderà ancora di più ad allontanarsi quando si renderà conto che quell’aiuto, non è disinteressato. Ma in realtà, potrebbe avere terzi fini. Sicuramente è possibile uscirne: nei casi più acuti l’aiuto di uno psicoterapeuta non è da escludere, al fine di comprendere le cause di questa sindrome.

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Sindrome della crocerossina
Cos’è la sindrome della crocerossina?

Circondarsi di persone che siano quelle giuste, senza farsi prendere la mano e ricascare in un sentimentalismo un po’ materno e un po’ da amante speranzosa. Una condizione dalla quale si può assolutamente guarire, attraverso i giusti percorsi e consigli.

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