Martedì Grasso: perché si chiama così e qual è il suo significato

Il Martedì Grasso segna la conclusione della settimana “grassa” di Carnevale. Ma perché ha questo nome e cosa sta a significare?

Martedì Grasso

Si avvia alla conclusione il periodo più colorato dell’anno, quello di Carnevale. Fortunatamente, la morsa meno stringente del covid ha potuto permettere la celebrazione della gioiosa festa, anche se in maniera più contenuta, in diverse località del paese. E la chiusura del periodo è data dal giorno di Martedì Grasso. Chiude appunto la settimana grassa di Carnevale. Dopo aver visto i motivi per i quali ci si maschera, scopriamo perché questo giorno si chiama così e che significato ha.

Martedì Grasso: ultimo giorno prima della Quaresima

Martedì Grasso

Tutta la settimana di Carnevale è colma di eventi in celebrazione di questo evento, che ha il suo culmine con il Martedì Grasso. È il giorno che precede il Mercoledì delle Ceneri, e quindi il periodo della Quaresima, in avvicinamento alla Pasqua. Come la Pasqua, anche il Carnevale è una festa mobile e dipende proprio da essa. Anche il Carnevale ha quindi una certa collocazione in materia religiosa. Ma perché si chiama “grasso”?. Ebbene, da quando il Carnevale ha avuto la sua origine, era usanza consumare tutto ciò che abbondava nelle dispense, al culmine del periodo carnevalesco per celebrarne al massimo i festeggiamenti. E quindi anche i cibi più grassosi, dolci, ripieni di zucchero e che solitamente non si mangiano tutti insieme, venivano consumati.

Precede l’astinenza dalla carne

Oltre che al consumo per celebrare la fine delle festività, il Martedì Grasso segna anche l’inizio con l’astinenza dal mangiar carne, in relazione alla Quaresima religiosa. Cibi prelibati quindi e carne venivano (e vengono) consumati prima che il Mercoledì delle Ceneri segni il periodo di astinenza. Da quel giorno fino alla Pasqua, i fedeli cattolici praticano l’astinenza dalle carni (o per tutto il periodo o solo i venerdì che ricadono nel periodo di quaresima).

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Una occasione quindi dell’ultimo giorno di Carnevale, oltre quindi di festeggiare, mascherarsi e divertirsi, ma anche di abbuffarsi (come se da inizio Natale ci fosse stata una dieta ferrea, tra l’altro!).

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Periodo di pausa culinario quindi, ad eccezion fatta delle zeppole di San Giuseppe che stanno per arrivare. Tenetevi lo stomaco pronto, la prossima battaglia culinaria sarà la Pasqua.

 

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