Avete mai sentito parlare di “Mirroring” quando si parla di due persone che stanno insieme? Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Vi è mai capitato che qualcuno parlasse di una tecnica particolare conosciuta come mirroring? Spesso non è molto conosciuta e, ancora più frequentemente, si sbaglia a capirne la definizione o l’applicazione. Cerchiamo però di capire in che modo viene usata questa tecnica e perché viene associata a due persone quando stanno insieme. Continuate a leggere per scoprire insieme a noi di cosa si tratta e come poter mettere in atto questo “fenomeno” spesso sottovalutato o ignorato.
Mirroring: cos’è e come si crea questa tecnica
Tutti noi, quando parliamo o ci muoviamo, compiamo dei gesti, realizziamo delle interazioni sociali. In che modo? Con la gestualità, con la comunicazione non verbale del nostro corpo, con i nostri movimenti. Ed è proprio da quest’insieme di elementi che nasce il concetto del mirroring.
Di solito, si usa parlare di mirroring per riferirsi a due persone che hanno una chimica innata. Che hanno trovato un punto di equilibrio tra loro al punto da aver creato una connessione ed empatia naturale. Così, queste due persone, tendono a compiere gli stessi gesti e movenze uguale senza neanche rendersene conto: in poche parole, sono l’uno lo specchio dell’altro in modo inavvertito e senza essersi prima studiati. Semplicemente perché, magari, tra loro c’è empatia.
Il mirroring può essere sia verbale che non verbale. Nel primo caso, è quando tendiamo a emulare senza rendercene realmente conto il modo di parlare di una determinata persona. La velocità di esposizione, una cadenza o un particolare accento. Nel secondo caso, invece, riguarda per l’appunto la gestualità: ovvero quello che è il linguaggio del corpo. Infine, esiste una terza tipologia, ovvero quella del respiro: molto difficile da stabilire, è utile quando si va a creare una rapporto solido tra due persone ma che, se notato, può portare una delle due persone a sentirsi a disagio.
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Una cosa importante del mirroring è che spesso passa inosservato: noi, infatti, non siamo abituati a utilizzato o comunque notarlo. Più possibile, invece, è che nasca in modo naturale, magari da una particolare sintonia ed empatia che maturiamo nei confronti di una determinata persona.
