Il curioso caso di Paul McCartney e la teoria dei fan

Avete mai sentito parlare della teoria dei fan intorno alla figura di Paul McCartney? Che sia vera o meno, ha interessato persona da tutto il mondo.

Il curioso caso di Paul McCartney e la teoria dei fan

Forse non tutti la sanno ma da molti anni ormai gira una leggenda che vede protagonista Paul McCartney, uno dei membri più noti del gruppo Beatles e anche scrittori tra i brani più amati e ascoltati. Questa storia, o teoria dei fan, sarebbe sulla presunta morte del cantante, mascherata dagli altri componenti della band perché avvenuta in un momento di particolare splendore musicale. Ma come si è arrivati a elaborare questa teoria quasi paranormale e perché? Scopriamolo insieme. 

Il curioso caso di Paul McCartney e la teoria dei fan

Innanzitutto, è bene specificare che questa teoria dei fan – così vociferata nel corso degli anni da diventare una vera e propria leggenda – è stata smentita più e più volte, anche dallo stesso Paul McCartney in persona. Il cantante infatti ha ironicamente affermato di non essere interessato circa le voci sulla sua morte, ma che nel caso lui sarebbe l’ultimo a saperlo se fosse morto. Un tentativo, tra i tanti, di mettere a tacere delle voci sempre più insistenti. Ma come è nata questa storia?

Il curioso caso di Paul McCartney e la teoria dei fan

La leggenda della morte di Paul McCartney presenta anche un acronimo, ovvero PID dall’inglese Paul is dead ed è una nota teoria del complotto del mondo rock. Questa leggenda metropolitana comincia a circolare già nel sessantanove, quando si mette in giro la voce che il bassista dei Beatles fosse morto nel sessantasei in un incidente stradale. Secondo questa teoria i restanti componenti dei Beatles – Starr, Harrison e Lennon – avrebbero sostituito Paul McCartney con un sosia per non dover sciogliere il gruppo in un momento di così alto splendore.

Il curioso caso di Paul McCartney e la teoria dei fan

I fan di questa teoria però non si sono limitati ad affermare questa leggenda del PID, ma hanno portato delle vere e proprie prove a loro favore. Secondo loro, infatti, il nove novembre del sessantanove Paul McCartney sarebbe uscito dalla sala prove dopo un violento litigio con gli altri componenti della band. Una volta sull’auto e diretto verso casa avrebbe raccolto un’autostoppista di nome Rita.

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Questa quale rendendosi conto dell’identità del guidatore avrebbe cominciato ad agitare. Paul, già stanco di per sé, si sarebbe lasciato distrarre senza notare il semaforo rosso ed entrando in collisione con un’altra auto. Alla notizia di ciò, gli altri tre componenti dei Beatles avrebbero sostituito l’ex bassista con un attore scozzese “William Stuart Campbell”: sottoposto a chirurgia plastica, sarebbe stato reso il più simile possibile.

Il curioso caso di Paul McCartney e la teoria dei fan

A favore di questa tesi i fan portano ad esempio la decisione dei Beatles di non esibirsi dal vivo, così da non far notare la somiglianze ma non veridicità di questo Paul McCartney fittizio. O ancora, nella copertina di “Help!” il bassista sarebbe l’unico senza cappello, come per simboleggiare una sua estraneità. Sempre all’interno di questa canzone si possono notare alcuni riferimenti come “ora ci serve un nuovo membro/componente”.

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Altro indizio è una frase del brano “Nowhere Man” dove Lennon chiede a un uomo invisibile se può vederlo, ovvero Paul. Tra le tante ipotesi fatte vi è anche quella inerente alla famosa foto in cui i quattro Beatles attraversano le strisce pedonali. Qui infatti il bassista sarebbe l’unico a camminare con un piede diverso dagli altri e a essere scalzo. Ma gli indizi non finisci qui e, anzi, secondo i sostenitori di questa leggenda sarebbe molti di più e sparsi nei vari album del gruppo.

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