La vera origine dei biscotti della fortuna che troviamo in tutti i ristoranti cinesi e giapponesi, con i loro profondi messaggi di carta
Chiunque è andato a pranzo o cena, in un ristorante giapponese o cinese, ha avuto modo di imbattersi nel celebre “biscotto della fortuna” rilasciato a fine pasto, con all’interno un bigliettino di carta, con un messaggio o una profezia. Ma da dove provengono?
Biscotti della fortuna: i tsujiura senbei
I celebri biscotti, il cui nome originale è tsujiura senbei sono biscotti di origine giapponese, con la prima grande diffusione negli Stati Uniti. La loro composizione è molto semplice, sono solitamente preparati con farina, olio (o burro), zucchero e vanillina, e con la loro croccantezza e messaggino interno, sono di certo tra i biscotti più famosi e diffusi del mondo. Servito come dessert, la sua origine non è molto nota, qualcuno sostiene che la prima apparizione è agli inizi del 900, ma la sua diffusione è intorno agli anni 50, quando apparvero nei primi locali e ristoranti cinesi a New York e San Francisco. In uno di questi, si diffusero i primi con al suo interno le “fortune”, ovvero un pezzo di carta che riportavano frasi poetiche, possibili profezie e buoni auguri. Ma quando hanno avuto il loro boom?
La diffusione
Dovuta alla grande immigrazione giapponese nella Seconda guerra mondiale, ma altrettanto cinese, negli Stati Uniti, una versione meno orientale fu ideata dal giapponese Makoto Hagiwara, servita per la prima volta nelle cerimonie al Japanese Tea Garden di San Francisco. La loro popolarità è dovuta in particolare a David Jung, cinese che al vedere e provare quei biscotti, iniziò a produrne insieme alla produzione di Noodle della sua fabbrica. E da lì ci fu un vero e proprio boom.
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La diffusione in Italia dei ristoranti cinesi e giapponesi, risale immediatamente al secondo dopo guerra. La prima apertura di un ristorante cinese in Italia fu a Roma, nel 1949, per poi vedersi proliferare in tutto il territorio ed entrati ormai di diritto nella scelta di una serata qualsiasi. I biscotti sono prodotti in quantità incredibilmente enormi, e sono un must da provare. In molti, addirittura, ripongono vere speranze (questo nella cultura orientale) nei messaggi al proprio interno.
