Oggi, martedì 5 ottobre, è la giornata mondiale degli insegnanti promossa dall’Unesco, promossa e celebrata in tutti i paesi
Nel 1994 l’Unesco, l’agenzia dell’Onu che si occupa del patrimonio culturale e della sua conoscenza, ha istituito la Giornata mondiale degli insegnanti, che ricade oggi 5 ottobre.
Alla data di oggi, nel 1996 furono redatte le Raccomandazioni dello status dell’insegnante.
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Questa giornata, che commemora tutte le organizzazioni degli insegnanti mondiali, ha l’intento di sostenere i docenti e si fa garante affinché le generazioni future possono essere soddisfatte del loro operato.
Oltre al loro grado di soddisfazione, l’intento è quello di garantire a tutti gli insegnanti il giusto riconoscimento del proprio mestiere, e di sottoporre a fattor comune, le loro condizioni lavorative.
Tali condizioni, non sempre (e non in tutti gli stati) sono propriamente corrette e uguali per tutti.
Quest’anno gli eventi dureranno fino all’8 ottobre, incentrando la commemorazione sul tema “Insegnanti al centro della ripresa della formazione“.
Il loro ruolo è fondamentale, e lo è stato ancora di più durante la pandemia. Non è stato facile, infatti, guidare insegnamenti con la didattica a distanza, tra mille impedimenti e peripezie.
Infatti questi eventi che si terranno fino all’8, sono incentrati sull’effetto della pandemia riversata sugli insegnanti e nel mondo dell’istruzione.
La richiesta dell’ONU è quella che ogni paese possa investire nell’insegnamento, nelle sue forme e nel personale, affinché le generazioni possano essere ben istruite e che apprezzino il valore dell’insegnare.
In un periodo storico in cui spesso si perde la misura delle cose e del senso del rispetto, una corretta scuola e un buon insegnamento, aiuta ad aumentare il senso di responsabilità nei ragazzi.
Ne aumenta il senso del dovere e del rispetto reciproco, oltre che a piantare le basi per una corretta convivenza quotidiana.
Una giornata molto importante da celebrare a sirene spiegate, fonte di qualsiasi cultura e di società civile. Troppo spesso si assiste a una banalizzazione degli istituti scolastici e dei docenti in particolare.
È un aspetto che nel 2021 dovrebbe essere ormai superato e accantonato, da considerare come volano per le generazioni future e i rapporti tra gli altri paesi.