Sono donne, sono forti e sono coraggiose: ma soprattutto, si sono fatte strada in un mondo di personaggi maschili e sono diventate le eroine che hanno fatto breccia nel nostro cuore .
Sono belle, sono altruiste, generose e coraggiose. Sono intelligenti e valenti, ma soprattutto – prima di ogni altra cosa – sono donne. E sono le eroine che hanno fatto breccia nei nostri cuori da adolescenti.
Sono le protagoniste femminile di cui avevamo bisogno: quelle che non hanno aspettato sedute su una sedia di essere salvate dal principe azzurro, ma che si sono salvate e fatte da sole. Sono anche quelle che hanno ripudiato ogni convenzione sociale e vincolo imposto dai costumi: in poche parole, sono le eroine femminili di cui avevamo bisogno per essere consapevoli di non aver bisogno di un uomo per essere forti.
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Chi, almeno una volta, non ha desiderato essere l’Hermione Granger del gruppo? Coraggiosa, intelligente ma soprattutto umana. Dimenticate tutti quei protagonisti perfetti, impavidi davanti a ogni pericolo e col sangue freddo in ogni occasione. E concentratevi invece su una ragazzina con i capelli cespugliosi e i denti davanti sporgenti. Otterrete un personaggio femminile concreto, reale, in cui le ragazzine di tutto il mondo si saranno immedesimate almeno una volta. Nessuna bellezza da paura e nessuna strage di cuori, per Hermione: solo un cuore grande, immenso e un cervello altrettanto ampio. Senza di lei, i fedeli lettori non ne hanno dubbio, i due compagni di avventure Harry e Ron non sarebbero sopravvissuti al primo anno.
Coraggiosa, impavida, con una lealtà indubbia e cieca nei confronti della propria famiglia. Una ragazza, prima ancora di essere una donna, che non esita a buttarsi in mezzo alla morte, in uno scontro faccia a faccia in cui solo uno ne uscirà vincitore, pur di salvare la persona che più ama il mondo. Allo stesso tempo, però, Katniss è il chiaro esempio di un personaggio, o per meglio dire di una donna che si fa da sola: non aspetta che qualcuno la venga a salvare, non da il tempo al principe azzurro di arrivare e risolvere la situazione. No, a se stessa Katniss ci pensa da sé e l’amore per lei non è una priorità, quanto più una distrazione che cerca di evitare e rimandare fino alla fine.
Avanguardista, femminista prima ancora che andasse di moda. Jo March è un personaggio che fino all’ultimo non si è piegato agli usi e ai costumi dell’epoca: in barba il matrimonio, il rischio di rimanere zitella e l’età che avanza. Sagace, ironica, divertente e con una spiccata intelligente femminile – e che, certamente, rompeva i canoni del tempo -, questo personaggio è riuscito a ritagliarsi un ruolo e una posizione in un tempo in cui non avrebbe neanche dovuto carezzare l’idea. Figuriamo, poi, l’idea di rifiutare un matrimonio per il desiderio di essere donna, indipendente e autonoma. Una donna, un essere umano che vorrebbe poter vivere della propria penna e della propria intelligente, e che non si fa fermare neanche dagli ostacoli in apparenza più insormontabili.
Forse l’eroina per eccellenza è proprio lei: con il suo orgoglio, la bontà d’animo, la fierezza e la lealtà che la contraddistinguono per tutto il corso della storia. Lizzie Bennet è un personaggio, una donna quanto mai umana, reale e fatta di carta. Lei ripudia qualsiasi convenzione, non accetta di piegare il capo vicino a uomini socialmente più forte di lei: è ben consapevole della sua posizione ma anche delle sue capacità, e di ciò pensa e sa di meritare da un matrimonio. Niente convenzioni o unioni combinante: per Lizzie il matrimonio dev’essere d’amore, o non si farà. E proprio per questo, anche lei non esita neanche un secondo a rifiutare un uomo che, oltre ad amarla, potrebbe offrirle un futuro più che dignitoso. Ma soprattutto, non esita un momento ad ammettere i propri sbagli e tornare sui propri passi.