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Perché a Carnevale ci si maschera: a quando risale questa tradizione

In molti non sanno perché a Carnevale ci si maschera, oppure conoscono il significato sbagliato. Tu lo conosci? Andiamo vedere perché è tradizione mascherarsi durante il periodo di Carnevale

Il Carnevale è di certo una dei periodi dell’anno più amati da adulti e bambini, nella maggior parte dei paesi del mondo. Per conoscerne le origini bisogna andare molto indietro nel tempo, ai tempi del paganesimo. Le origini sono da collocare alle feste dionisiache greche o ai Saturnali dell’Antica Roma, in cui si sovvertivano in maniera temporale le gerarchie sociali, lasciando spazio al disordine, allo scherzo e dissolutezza. Ma perché a Carnevale ci si maschera quindi?

Perché a Carnevale ci si maschera: l’anonimato dello scherzo

Proprio in virtù della dissolutezza e il sovvertire l’ordine sociale, chiunque in questo periodo poteva travestirsi da ciò che non era. In sintesi, lo “scemo del villaggio” poteva essere portato in processione con una corona regale, mentre persone più nobili erano al pari dei popolani e potevano essere scherniti. Il tutto, dietro la maschera, al fine di dare l’impunità a scherzi e a non essere riconosciuti, o a scimmiottare persone più note e rispettate. Era un modo per sentirsi allo stesso piano delle persone potenti, ed essere tutti uguali per un breve lasso di tempo. Ogni parte del mondo, inoltre, ha il suo modo di festeggiare il Carnevale, con usi e costumi (è il caso di dirlo) caratteristici del luogo.

Etimologia e date

L’interpretazione più fedele della parola Carnevale deriva da carnem levare (eliminare la carne) in latino, in occasione dell’ultimo banchetto al martedì grasso (l’ultimo di Carnevale) in previsione della Quaresima, periodo di astinenza dalle carni e digiuno precedente la Pasqua. Quaresima che si apre con il mercoledì delle ceneri, il giorno successivo all’ultimo di Carnevale. Proprio a questo proposito il Carnevale non ha una data fissa, dipende infatti dal giorno in cui ricade la Pasqua.

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Per tradizione il periodo inizia al giorno successivo alla domenica del Battesimo del Signore e termina il martedì prima del mercoledì delle ceneri. Ha quindi una data variabile (chiamate appunto festività mobili). La maggior parte dei paesi seguono il Rito Romano, con inizio al 24 febbraio e fine al 1 marzo.

Mentre il rito Ambrosiano il giovedì grasso cade al 3 di marzo. Con la speranza che si possa tornare a festeggiare con più maschere e meno mascherine.

Anna Antonucci