Le chiacchiere di Carnevale sono un dolce tipico che non può mai mancare sulle tavole italiane: a quando risalgono e perché si preparano
Se avevate immaginato che dopo le feste natalizie, ci sarebbe stato spazio per le diete, beh vi sbagliavate di grosso. Ebbene ogni mese c’è una festa, che per un motivo o un altro, incidono sulla nostra dieta. E allora addio sogni di gloria e benvenuti kg di troppo. Ma che sarà mai, per due chiacchiere? E quindi, perché si preparano le chiacchiere di Carnevale? A quando risalgono e come sono chiamate per tutto il paese?
Chiacchiere di Carnevale: a quando risalgono e perché si fanno
Le chiacchiere hanno una storia antica, risalente addirittura all’epoca dell’antica Roma. Infatti si preparavano durante il periodo dei Saturnali, ciclo di feste romane che erano dedicate all’età dell’oro e all’insediamento del titano Saturno. Durante queste feste era solito darsi agli eccessi, e i banchetti venivano spesso ribaltati e le allora “frictilie” erano appunto un simbolo del culmine dell’esagerazione. Erano dolci che venivano fritti nel grasso di maiale e venivano allegramente distribuite alla popolazione. Erano quindi considerati i giorni più divertenti dell’epoca, in cui gli eccessi non si contavano. Periodo che, oggi, equivale al periodo di Quaresima. Ma la leggenda vuole anche che si attribuiscano, come in tanti dolci, alla tradizione napoletana. Pare che infatti, la regina di Savoia, ebbe un languore mentre “chiacchierava” tanto, e chiese al cuoco di prepararle un dolce. E per l’occasione, creò rapidamente le “chiacchiere”.
Chiacchiere, frappe, bugie, cenci: i nomi per l’Italia