Quali sono le prime avvisaglie dell’anoressia? Alcuni segnali che non andrebbero ignorati e sottovalutati, ma approfonditi per contrastarla
L’anoressia è un disagio che induce il soggetto a non nutrirsi o a nutrirsi dopo per disparati motivi. Le cause possono essere molteplici e di diversa natura, e ci sono delle avvisaglie che possono essere individuate in tempo, e che possono contrastare l’insorgere del disturbo. Ma quali sono i campanelli d’allarme da monitorare?
Anoressia: in crescita tra i giovani
La pandemia sicuramente ha potuto incidere anche su questo tema. Si stima che i casi di persone anoressiche siano aumentati del 30% da quando si è diffuso il covid-19.E così anche i social network possono essere una valida motivazione. Il mondo infatti, in particolare quello web, è fatto di icone perfette che giorno dopo giorno ci vengono sparate sui dispositivi. E l’accettazione di se stessi, non è sempre diffusa. La sensibilità delle personalità è molto alta, e il rischio di non sentirsi accettati per così come si è, è dietro l’angolo. Tra le motivazioni quindi oltre al non sentirsi accettati (o forme di bullismo) c’è la paura di ingrassare o un trauma pregresso, che si manifesta sotto questo disturbo alimentare. Vanno monitorate quindi, senza eccedere anche per non trasmettere ansia, le abitudini alimentari del soggetto. Se si nota che intenzionalmente si riduce il numero di pasti, fino a saltarli, o il numero di spuntini quotidiani, qualcosa potrebbe non andare. O come il calcolo ossessivo delle calorie che sono state ingerite. Sono decisamente delle avvisaglie.
Le conseguenze sono molto gravi
La costante attività fisica, eccessiva anche quando si è terminata da poco, può essere un ulteriore segnale. Tutti comportamenti che portano una rapida perdita di peso. Le conseguenze possano essere estremamente negative. L’anoressia di fatti, oltre che alla rapida perdita di peso, può agire sui reni provocandone una insufficienza ed emorragie interne.
L’aspetto cambia, i capelli e i denti potrebbero cadere in maniera precoce e la crescita potrebbe rapidamente bloccarsi. Il cuore si indebolisce, e le alterazioni cardiovascolari possono essere estremamente pericolose.
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Il contraccolpo, ovviamente, non riguarda soltanto l’aspetto fisico. Il disagio mentale è enorme. La depressione è un effetto molto comune, con conseguente senso di colpa anche per un solo tozzo di pane ingerito. Ogni volta che si mangia o anche beve qualcosa, la colpa divora la mente, fino a privarsi completamente di tutto.
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Gli sbalzi di umore sono una costante, così come le ossessioni e le manie. Uscirne è possibile, assolutamente. Un lavoro lungo e costante, oltre che tortuoso. Ma non impossibile. Spesso si parte infatti anche dalla psicoterapia. Un duro lavoro, che sarebbe meglio evitare se i primi segnali venissero stroncati sul nascere.
