Spesso in ambito lavorativo o sentimentale, si può avere la percezione di non essere abbastanza: perché succede e come si può uscirne fuori
La società che ci circonda spesso ci impone, o quasi, di essere sempre sul pezzo. Sentiamo il dovere di essere sempre all’altezza della situazione, e non abbassare mai la guardia per non perdere mai di credibilità. E questo in qualsiasi ambito: lavorativo, sentimentale e anche di famiglia. Ed è in questi momenti, che potremmo allentare la tensione e sentire di non essere abbastanza. Ma come è possibile non avere questa sensazione? Scopriamolo insieme.
Non essere abbastanza: fare una buona autocritica
Una condizione di sconforto, che ci porta a credere di non sentirsi abbastanza, può capitare a chiunque. È un senso di inadeguatezza che deriva fondamentalmente da un senso di giudizio altri. E in particolare, un giudizio negativo. In questo modo si è sopraffatti dal timore di cadere in errore, di sbagliare, e mostrarsi fallibili. Si scatena un senso di soggezione, in particolare quando vanno affrontate persone particolari, importanti, o punti complessi di una relazione. Allora bisogna iniziare a fare una buona autocritica, e lavorare su se stessi. Cercare le proprie insicurezze, analizzarle, e capire perché si manifestano. È un lavoro da fare perché se si è giudiziosi (nel modo corretto) nei propri confronti, con la giusta autocritica, i giudizi e le critiche altrui possono essere affrontate con più raziocinio. Dandone il giusto peso, e far si che ci colpiscano la metà, di quanto avrebbero fatto altrimenti.
Come se ne esce?
Oltre all’autocritica, il lavoro da fare su sé stessi è incentrato a migliorare la stima per la propria persona. Oltre al lavoro di analizzarsi, che aiuta a sviluppare consapevolezza dei propri pregi e difetti, bisogna costruire una buona opinione su sé stessi. Bisogna prendere i propri pregi e cavalcarli e lavorare sui propri difetti, trasformandoli in punti di forza. E invece che puntare al perfezionismo, che anche quello può essere un eccesso, bisogna puntare all’autenticità.
Essere autentici, è la massima espressione della propria persona. Non ci induce a tentare di emulare qualcuno, ed esserne la brutta copia. Qualcuno potrebbe accorgersene, farcelo notare e potremmo fare una brutta figura. Essere autentici porta a migliorarci e ad accettarci, e in questo modo è possibile affrontare le situazioni con dignità, e sentendoci all’altezza.
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E anche chiedere aiuto è una forma di maturità. Chiedere una mano a qualcuno che dall’esterno potrebbe farci individuare cose e modi di fare o di dire che, in altre condizioni, noi non saremmo in grado di individuare.