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Menù di Capodanno: rispettare la tradizione o piatti gourmet

Il Menù di Capodanno è un’altra occasione per sbizzarrirsi in cucina: ma bisogna rispettare la tradizione o proporre piatti gourmet?

Menù di Capodanno, tra tradizione e piatti gourmet

Come se non fosse stato già abbastanza alzare entrambi i gomiti, uno per bere e l’altro per mangiare, durante le feste natalizie, ecco che all’orizzonte c’è un’altra festività che minaccia le nostre mascelle. Se siete usciti doloranti per il troppo masticare, concedetevi un paio di giorni di riposo assoluto per addentrarvi nel bellicoso Menù di Capodanno. Ebbene sì, preparatevi per il tour de force di San Silvestro.

Menù di Capodanno, si intende anche quello del 31

Menù di Capodanno, tra tradizione e piatti gourmet

Per menù di Capodanno si intende spesso sia quello della sera del 31, che quello del pranzo del 1° di gennaio, ovvero Capodanno. Ma nella cultura popolare, c’è maggiore attenzione a quello della sera di San Silvestro, prima della solita baldoria di fine anno. Anche quest’anno, sempre covid permettendo, si iniziano a stilare liste di cose da comprare per preparare il cenone per gli invitati che li accompagnerà al nuovo anno. E anche in questa occasione, la domanda è: badare alla tradizione, o lanciarsi in qualcosa di gourmet da preparare? Diciamo che, a differenza dei piatti del Natale, il menù di fine e inizio anno, può distaccarsi un po’ dall’aspetto tradizionale. Per convenzione, infatti, la maggior parte delle persone è più legata al Natale nel rispettare i piatti classici, che invece a Capodanno. Questo ha anche un motivo specifico. La sera del 31, considerando anche la solita ora tarda che tendenzialmente si tocca, spesso si preferisce preparare qualcosa che dopo non richieda tante fatiche in cucina, e che non si continui a sfornare continuamente.

Se si vuole badare alla tradizione

Menù di Capodanno, tra tradizione e piatti gourmet

Di certo, ogni regione italiana ha le sue tradizioni e piatti popolari, in occasione di ogni festa, ma ci sono cose che di certo le accomunano. Infatti, nella maggior parte delle regioni italiane, è facile assistere alla denominata “fellata”, ovvero taglieri con tanti salumi e formaggi (tendenzialmente del posto), con marmellate, miele e ottimo vino. È quanto di più comune che si possa assistere in quasi tutte le località d’Italia, in cui, al Sud in particolare, si può affondare nell’abbondanza di latticini, o nelle patate cotte in qualsiasi modo al nord. Accompagnato il tutto da tartine e bruschette delle più classiche, per il più comune degli antipasti all’italiana. Dal primo, non si scappa. Dai diffusissimi anolini o tortellini in brodo, o cappelletti e agnolotti al nord, alla presenza immancabile dei sapori del mare, con linguine allo scoglio, spaghetti alle vongole o riso alla pescatora, al centro-sud. Carne, arrosti, agnelli e salsicce prevalentemente al Nord e fritture di pesce, al Sud.

Menù di Capodanno, tra tradizione e piatti gourmet

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Se si vuole un menù gourmet

Se invece si vuole cambiare genere, allora la tradizione va abbandonata. Si possono anche preparare dei rustici e cibi a buffet, affinché ci si possa godere la serata e non stare sempre ai fornelli. Come antipasti si possono preparare degli Mini bagel ai semi di papavero, ripieni di salmone, cream cheese e finocchietto, ottimi per iniziare. Oppure cozze gratinate e paté di fegatini. Si può optare con un primo sempre a base di pesce, ma fondendolo con un piatto tradizionalmente usato per la carne. Ovvero la lasagna; fare una lasagna di pesce, al forno, gratinata, farà impazzire gli ospiti. Sempre con le cozze, si possono preparare ravioli di pasta nera ripieni di cozze e zafferano in salsa. O un risotto alla crema di scampi o al limoncello. Come secondo carpaccio di capesante, o torciglioni di sfoglia con la mortadella, o cornetti salati con speck e formaggio. Come dolce, si può pensare a qualche cheesecake ricotta e pera o alle mele.

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Menù di Capodanno, tra tradizione e piatti gourmet

Ci sono molti modi, insomma, per prendere spunto tra una ricetta e l’altra e inventarsi qualcosa di originale. Ma una cosa, accomunerà ora e sempre i due tipi di cucina. L’immancabile cotechino con le lenticchie. Per il buon augurio, di prosperità e ricchezza per l’anno successivo, sono due cibi che vanno consumati e preparati, per la devozione e la speranza. Il tutto accompagnato da noci, noccioline e tutta la frutta secca possibile, tortine ricotta e pera, cantuccini e vin santo. E ovviamente, champagne e spumante per brindare.

Anna Antonucci