L’amore tossico rappresenta l’amore malato e non è facile riconoscerlo ma neanche impossibile. Scopriamo come riconoscere l’amore tossico, ma soprattutto come difendersi ed uscirne
L’amore tossico non ha vittime specifiche, è una condizione in cui tutti possiamo cadere, e non dipende di certo dal nostro tipo di sensibilità o da quanto forte sia la nostra personalità. Tutti possiamo essere vittime di questa situazione. Sfatiamo quindi il mito che solo le persone deboli possono cadere nella trappola dell’amore tossico, perché non è assolutamente vero. Molti considerano questa possibilità come un caso raro, ed invece sempre più persone lo vivono e molti sono quelli che denunciano. L’amore manipolatore è da anni oggetto di studio in psicologia e a questo tema viene dedicata sempre più attenzione, soprattutto tra film e frasi iconiche. Può sembrare un evento straordinario trovarsi in una situazione tossica senza avere il coraggio o il potere di uscirne, eppure sempre più donne ma anche uomini sono vittime di amori sbagliati, restandone impelagati per anni. Scopriamo come riconoscere l’amore tossico e quali sono i segnali e i modi per difendersi.
Come riconoscere l’amore tossico
La dipendenza affettiva può colpire anche donne dalla personalità dura e forte, quelle che sicure di sé. Negli ultimi anni sono state molte le donne che hanno denunciato questo tipo di violenza, circa 20.000. Si tratta infatti un tipo di violenza che potremmo definire psicologica, questo e infatti un elemento fisso in una relazione di tipo tossico. Ma cosa fa il manipolatore, il carnefice in questo tipo di relazione? Tende appunto a manipolare il partner, limitandogli la possibilità di essere libero sia dal punto di vista fisico che di pensiero. Lo obbliga, attraverso una manipolazione mentale, limitare i suoi affetti, di fare esperienze, di essere libero di prendere delle decisioni proprie. Queste persone che agiscono in questo modo, vengono definite narcisiste o borderline, secondo gli studi fatti a livello psicologico. Chi esercita il controllo sull’altro, tende non solo a controllare la vita dell’altra persona, ma anche svalutarla, portandola a considerarsi una nullità.
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Come riconoscere la dipendenza affettiva
Come fa il carnefice a raggirare la sua vittima? Ovviamente giocando d’astuzia. Di certo non mostra il vero sé fin dall’inizio, anzi è bravo a sedurre, e gioca molto con l’empatia, la capacità di mettersi nei panni ma soprattutto capire le emozioni che sta provando l’altra persona. Solo nel momento in cui si rende conto che l’altra persona è totalmente presa e innamorata, cambia atteggiamento e inizia a sminuirla e svalutarla, soprattutto se questo ha capacità migliori delle sue.
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Tra i segnali da riconoscere assolutamente, c’è la gelosia. Oltre ad essere geloso di ogni cosa e persone, anche un familiare, il carnefice fa sentire la vittima sempre inadeguata, incolpandola di non donare amore o di non essere mai abbastanza rispetto a ciò che è lui. Il tutto diventa quindi una vera trappola, dove è sempre più difficile trovare una via d’uscita. E la situazione può arrivare a prendere una piega pericolosa. La persona impelagata può anche arrivare ad essere accusata di essere pazza dal manipolatore, mettendo quindi in dubbio se stessa e la propria capacità mentale.
