Mondo Disney e le censure: quali i cartoni interessati

Da un po’ di tempo a questa parte, la Disney ha preso l’abitudine di operare delle censure ad alcuni suoi film.

Mondo Disney e le censure: quali i cartoni interessati

Negli ultimi tempi proprio la casa di produzione per bambini, la Disney, si è ritrovata al centro di un vero e proprio vortice di polemiche. Accusata, in particolare modo in riferimento ai lungometraggi più vecchi, di discriminazione e razzismo verso gli Asiatici e i nativi americani. Le polemiche sono rimbalzate da ogni angolo dell’internet, tra coloro che ritenevano diseducativi alcuni riferimenti e atteggiamenti inseriti nei cartonisti. E altri che, invece, hanno considerato questo polverone come inutile e non necessario, in quanto i bambini sono sprovvisti di questa malafede. In ogni caso, la Disney è subito corsa ai ripari con censure e desclaimer d’avviso e di scuse prima della visione di questi film (alcuni dei quali sono stati vietati ai minori di sette anni).

Mondo Disney e le censure: quali i cartoni interessati

PETER PAN

Il primo dei lungometraggi Disney che è stato aspramente criticato, in particolare modo in vista dei recenti sviluppi sul politically correct é Peter Pan. Sebbene non sottoposto a censura evidente, è stato comunque anteposto un avviso che invita a non emulare alcune dei comportamenti dei personaggi, né a seguire i modi di pensiero. All’interno del cartone, infatti, proprio Il Bambino Che Non Vuole Crescere tradisce i nativi americani, definendo la tribù con l’appellativo di “pellerossa”.

Mondo Disney e le censure: quali i cartoni interessati

DUMBO

Altro cartone incriminato è Dumbo, il simpatico e incompreso elefantino nato con due orecchie fin troppo grandi per la sua stazza. Il cartone, tra i più vecchi della casa di produzione, sarebbe stato infatti invitato alla censura: o quanto meno, come pessimo esempio da non seguire, invitando piuttosto a percorrere la strada del politically correct. All’interno di questo lungometraggio, infatti, proprio il dolce e tenero elefantino di nome Dumbo riderebbe degli schiavi afroamericani. Ma non finisce qui, perché ci sono anche dei versi aspramente criticato. Ovvero una frase, in particolare, detta da un corvo che fa proprio il verso agli schiavi afroamericani. Una satira, in poche parole, su una abitudine di buttar via i soldi.

GLI ARISTOGATTI

Anche gli Aristogatti, tra i classici più amati del panorama Disney, sono stati accusati di razzismo e discriminazione. Sebbene non sottoposti a censura, la casa di produzione ha optato per un desclaimer in cui dichiara la presenza di dettagli ed elementi offensivi, imputabili a un’epoca differente, ma che sono da considerare assolutamente sbagliati. La scelta incriminata ricadrebbe sulla discriminazione degli asiatici nella realizzazione di una caricatura sgradevole di Shun Gon. Ovvero, il siamese con denti spioventi, occhi a mandorla e bacchette.

Leggi anche –>Perché ci piace guardare i film a tema Natale?

LILLI E IL VAGABONDO

Mondo Disney e le censure: quali i cartoni interessati

Leggi anche –>Quanta autostima hai in base al tuo segno zodiacale? Parte 2 

Altro cartone che ha subito delle pesanti censure da parte della casa di produzione Disney è “Lilli e il Vagabondo”. Infatti, nel cartone è stata apposta una scritta in cui si avverte per la presenza di contenuti discriminatori e che potrebbero ledere la sensibilità di alcuni. Nel live action del duemila diciannove, invece, la scena in questione è stata direttamente rimossa. Ci riferiamo a quella che vede come protagonisti i due gatti siamesi, malefici e subdoli, che costringono Lilli alla fuga. La spiegazione è stata una posizione accusa di discriminazione razziale nei confronti degli asiatici.

Impostazioni privacy