Usanze del mondo e i diversi modi di salutarsi quando ci si incontra

In Italia usiamo salutare con due baci sulle guance, ma questo è visto male in altre culture. Quali sono quindi i loro modi di salutarsi? 

Usanze del mondo e i diversi modi di salutarsi quando ci si incontra

Vi siete mai chiesti come mai quando noi italiani ci salutiamo con i nostri canonici due baci sulle guance, persone di altre nazionalità ci guardano in modo bizzarro? Il motivo è che, a discapito di quanto potremmo pensare, in realtà questa è un’usanza solo nostra – o, per meglio dire, europea – e che non tutti condividono. Ogni paese e cultura infatti ha una propria singolare tradizione e, di conseguenza, un proprio modo di salutarsi: scopriamo quelli che per noi sono, forse, i più eccentrici ma anche interessanti.

Usanze del mondo e i diversi modi di salutarsi quando ci si incontra

FRANCIA, ITALIA E PORTOGALLO 

Questi tre pausa usano salutarsi in modi molti simili ma che prestano delle sottili, e fondamentali, differenze. In tutti e tre, infatti, si usa baciare la guancia dell’altra persona che si incontrano: a fare differenza però è il modo. In Francia, ad esempio, i baci che si danno sulle guance sono ben tre e in Corsica possono arrivare anche a Cinque. Tuttavia, se la persona non la si conosce, ci si può limitare a una stretta di mano. Nel caso degli italiani e i portoghesi, invece, cambia il lato: noi, infatti, andiamo da destra a sinistra, mentre i portoghesi invertono il verso dei baci.

Usanze del mondo e i diversi modi di salutarsi quando ci si incontra

RUSSIA

Cambiano paese e usanza, e incontriamo ora un altro modo di salutarsi ben diverso dal nostro e sicuramente molto più distaccato. I Russi infatti sono noti per la loro rigidità e spesso freddezza, proprio per questo non riterrebbero mai come ammissibile il nostro modo di salutarci. Loro, piuttosto, si limitano a una vigorosa stressa di mano: importante, però, è che questa non avvenga mai sulla soglia di casa ma dentro.

INDIA

Simile alla Russia per il modo di salutarsi troviamo anche l’India. Anche loro, infatti, usano salutare persone che si conoscono e non con una semplice stretta di mano: ci sono però due differenze. La prima è che, in questo paese, la stretta di mano deve essere delicata e il più gentile possibile. La seconda, invece, che non tutti possono stringersi la mano: lo si può, infatti, fare solo con persone dello stesso sesso mentre con i più anziani la tradizione impone che ci si inchini e gli si tocchino i piedi.

GIAPPONE

Un’altra tradizione molto diversa dalla nostra è quella che si può incontrare in Giappone. Per loro infatti salutarsi è un vero e proprio gesto di rispetto, per tanto distinguono per ben tre tipi di saluto. Il primo è l’ eshaku, di quindici gradi per le occasioni formali; poi abbiamo il keirei, di trenta gradi e quando ci si rapporta con qualcuno più in alto di noi nella scala sociale. Infine, abbiamo il saikeirei,  un tipo di inchino molto profondo per occasioni speciali o importanti – come potrebbe, ad esempio, essere l’incontro con un imperatore o carica ufficiale. 

NUOVA ZELANDA 

Molto carino e tenero, ma per noi sicuramente impensabile ed eccentrico, è il modo di salutarsi degli abitanti della Nuova Zelanda. Qui, infatti, si usa salutare l’altro con un buffo “naso-naso” e si parla di tradizione “Oman”. Una variante di questo tipo di saluto la incontriamo nella tradizione Maori che per salutarsi usano invece la tecnica “Hongi”: non sono solo le punte dei nasi che si toccano, ma anche le fronti. E le persone si guardano dritte negli occhi.

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MALESIA

Molto singolare è anche il modo di salutarsi che hanno gli abitanti della Malesia: ben distanti, infatti, dai nostri canonici due baci sulla guancia, qui si usa salutarsi in un modo certo eccentrico per noi. Le persone, infatti, sono solite toccarsi le dita delle mani, congiungo i palmi delle mani e portandole congiunte all’altezza del cuore. Un modo, forse, per esprimere un saluto sincero e di cuore, un affetto non solo di cortesia.

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TIBET

Per finire incontriamo l’ultimo modo di salutarsi ben diverso dal nostro: i tibetani, infatti, quando devono salutare qualcuno tirano fuori la lingua. Un modo che, di certo, nel nostro paese non verrebbe visto come un saluto vero e proprio: infatti da noi la lingua di fuori è un modo scherzo per prendere bonariamente in giro l’altra persone. I tibetani, inoltre, sono soliti unire le mani e posizionarle al petto in segno di pace. Questo tipo in particolare di saluto deriva da un’usanza: ovvero, i tibetani lo facevano per mostrare di non essere la reincarnazione di un re crudele del nono secolo che si narrava avesse la lingua nera. 

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