Principe azzurro? Piuttosto una versione modernizzata

Principe azzurro? E’ da quando siete piccole che lo aspettate e ora finalmente è arrivato. Ma se fosse una versione meno tradizionale di quello sperato?

Principe azzurro? Piuttosto una versione modernizzata

La prima volta che lo abbiamo visto avevamo quattro anni. Mamma e papà facevano un riposino e a noi hanno fatto vedere quello che poi avremmo consacrato come IL film Disney. Il principe azzurro si è insinuato con dolcezza e fermezza nel nostro spirito di bambina sognatrice, e da allora non abbiamo fatto altro che aspettarlo.

Lo abbiamo visto cercare la sua amata in tutto il reame con una sola scarpetta in mano, darle un bacio del vero amore per risvegliarla da una mela incanta e anche sfidare senza dubbi o paure un drago stregato. Poi sono arrivati i tempi moderni, e abbiamo visto un principe azzurro nelle vesti di un orco, ma in fin dei conti ci andava lo stesso bene, perché il nostro amore è volubile e ha comunque sfidato ogni rischio per sua principessa.

Poi è stata la volta del Principe azzurro ladro che cambia in virtù del vero amore, e lì siamo proprio capitolate. Gli anni passavano e noi eravamo sempre lì, irrimediabilmente traviate dalla visione di Cenerentola che con due lacrime e un vestito strappato viene salvata da un’irrealistica Fata Madrina – roba che noi, se ci fossimo trovati un’anziana vestita tutta di blu e con una bacchetta magica saremmo scappate a gambe levate.

Ma Cenerentola incontra il Principe azzurro e a noi non resta che affidarci ai suoi metodi.

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Principe azzurro? Piuttosto una versione modernizzata

Alla fine, arrivate alla veneranda età dei trent’anni non ci resta che tirare un po’ i fili e fare qualche somma. Abbiamo un lavoro – okay, magari non siamo a capo di una nave pirata come sognavamo a sei anni, ma si fa quel che si può.

Abbiamo un conto in banca: okay, non è esattamente l’eredità che aveva in dono la Bella Addormentata, ma non ci possiamo lamentare. E abbiamo anche una casa: no, niente a che vedere con il castello di Cenerentola o la Torre di Raperonzolo – che in confronto a noi, aveva certamente più metri quadri a disposizione.

Ma, in fin dei conti, chi si lamenta?

Il problema qua è solo uno: dov’è il nostro Principe azzurro? 

Beh, alla felice ed emozionante e piena di feste età di trent’anni, abbiamo anche trovato l’amore. Certo, abbiamo aspettato per anni che arrivasse un eroico e affascinante Principe in cavallo del suo destriero per salvarci dalle equazioni di secondo grado, ma proprio nulla. Allora ci siamo accontentate – la fase migliore è certamente stata quella dei cattivi ragazzi, preceduta dagli studiosi occhialuti e seguita dai simpatici, durata comunque troppo poco. 

Principe azzurro? Piuttosto una versione modernizzata

In fine, dopo un album fitto fitto di casi umani collezionati ed esperienze traumatiche anche per le vostre amiche, avete buttato la spugna: tra i tanti, il simpatico è quello che ha avuto la meglio.

Magari non guida un cavallo d’ultima collezione, non è pronto a sfidare un drago che sputa fuoco verde né a scalare una torre altissima – in effetti, non fa palestra da un po’, non sei propriamente sicura che ne sarebbe capace. E no, ti tocca ammettere, se non conosce neanche il tuo numero di scarpe, di certo non potrebbe cercarti con una scarpetta di cristallo in tutto il reame. 

Però, tutto sommato, non ti è andata così male: okay, niente castello in eredità, ma almeno ti fa ridere. E se doppiamo proprio essere sincera, questi Principi azzurri hanno sempre la stessa faccia nei film Disney, finiresti sicuro col confonderlo con quello di un’altra principessa. Meglio il tuo!

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