Si pensa spesso che essere single è sfigato, solo perché non si ha una persona con cui condividere la quotidianità, ma è realmente così? o è una scelta di vita? Scopriamolo
Essere single può essere una scelta, oppure una cosa che capita, ma chi lo è si trova solitamente ad affrontare i pregiudizi altrui, soprattutto quelli dei parenti.
Le frasi tipiche durante le rimpatriate familiari “ma come mai ancora single?” “Ma un/a ragazzo/a bello come te”, “Non ti manca niente, perché sei ancora single”, sono sempre frequenti. Come se l’unico modo per essere felice fosse quello di stare insieme ad un’altra persona.
Rispondere a domande così inopportune, è sempre fastidioso, e ci si sente spesso giudicati solo perché non si è implicati in una relazione.
Allora la domanda sorge spontanea “ma essere single è sfigato?”: scopriamolo insieme.
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Essere single è triste: sfatiamo questi luoghi comuni
Secondo le ultime ricerche fatte, ci sono sempre più single. Uno su quattro non si è mai sposato e in città come New York la metà della popolazione è single e le persone vivono da sole.
Essere single può essere una scelta di vita perché si vive meglio da soli, oppure un periodo transitorio che si vive in modo negativo.
Ma quali sono i luoghi comuni su chi è single
I single sono più tristi
Ovviamente la fase di innamoramento è ricca di eccitazione e euforia, quindi ci si sente molto felici, tuttavia dopo questo periodo, si intravedono i primi problemi di coppia, in quanto ci sono rinunce e compromessi
Essere single è una scelta matura, quando si capisce che non si è ancora pronti per intraprendere una relazione seria, o meglio ancora quando chi è in coppia solo per sfuggire alla solitudine ma continuamente insoddisfatto.
Non è sposato ma vorrebbe esserlo
Questo mito è molto comune, anche perché per molti, non essere sposato è sinonimo di fallimento. C’è chi invece non crede nel matrimonio, o pone le sue attenzioni più sulla carriera, o semplicemente non ha incontrato la persona giusta.
È una zitella
Questa è un’etichetta davvero fastidiosa che viene affibbiata a donne che hanno raggiunto una certa età, ma non sono ancora sposate. Questo appellativo però è molto dispregiativo.
Fa comunque parte di un’ideologia femminista e patriarcale, per cui la donna senza marito non ha valore. L’appellativo maschile invece è molto meno usato.
